Scapinasc, i ravioli della Valsassina
Scopri gli Scapinasc, i ravioli tipici della Valsassina: storia, ingredienti e tradizione, raccontati dal Rifugio Shambalà.

Un raviolo che racconta la valle
Nel cuore della Valsassina, dove la natura conserva il passo lento delle stagioni, esiste un piatto capace di raccontare storie di famiglia, feste di paese e gesti antichi: gli Scapinasc. Si tratta di ravioli rustici e saporiti, legati a doppio filo con la cultura contadina della valle, e ancora oggi celebrati come simbolo della tradizione gastronomica locale.

Il nome e la forma: tradizione che si tocca
Il nome curioso di questi ravioli affonda le radici nel dialetto locale: “scapinasc” deriverebbe da “scapin”, termine che indicava un tipo di calzatura di lana o feltro usata un tempo nelle case contadine. La forma irregolare e robusta dei ravioli, spesso con punte o lembi che ricordano piccoli fagotti o stivaletti, pare omaggiare proprio questo dettaglio folkloristico.
Gli ingredienti degli Scapinasc, i ravioli della Valsassina: sapori autentici e contrastati
Quello che rende gli Scapinasc unici è il ripieno, che può variare leggermente da paese a paese, ma che mantiene sempre un equilibrio speciale tra ingredienti salati e una punta di dolcezza.

In molte versioni troviamo carne macinata (vitello e maiale), formaggio grattugiato, pane raffermo, uova, erbe aromatiche e spezie. Ma le varianti più tradizionali, data l’origine prettamente contadina e quindi “povera” del piatto, comprendono un ripieno di solo pane, latte, uova amaretti e erbe spontanee o di cortile, in un contrasto tipico della cucina di montagna.
La preparazione: una questione di manualità e memoria
Gli Scapinasc sono un piatto semplice ma non veloce da preparare: richiedono tempo, dedizione e una certa dose di manualità. L’impasto deve essere del giusto spessore, il ripieno (spesso preparato il giorno prima) adagiato con cura, e ogni raviolo chiuso a mano, spesso in forme irregolari, proprio come avveniva nelle cucine delle nonne.

Una volta cotti in acqua salata, vengono serviti con burro fuso e salvia, e arricchiti con una generosa grattugiata di grana. Il segreto infatti sta proprio nel contrasto tra il dolce del ripieno del raviolo e il sapido del grana grattuggiato.
Un’eredità che continua
Gli Scapinasc non sono solo un piatto, ma un’eredità. In Valsassina vengono ancora preparati durante le sagre, le feste religiose e in alcuni ristoranti tipici, dove si custodisce con orgoglio il sapere delle generazioni passate.
Il Rifugio Shambalà e l’amore per la tradizione
Anche al Rifugio Shambalà, immerso nel silenzio e nella bellezza dell’Alpe Giumello, gli Scapinasc rappresentano una delle tante storie che si possono raccontare a tavola. Un piatto semplice ma profondo, capace di parlare della Valsassina vera, quella fatta di mani sporche di farina e cuori pieni di memoria.